Dalle variazioni della palla ai programmi impegnativi alla nuova presenza in Arabia Saudita, ci sono molte domande in discussione sul futuro dell'ATP Tour.
Guardando indietro, guardando avanti. Con la stagione ATP 2024 nei libri, Joel Drucker ha nove trame importanti da considerare nelle prossime settimane, prima che inizi il prossimo anno di tennis maschile. (Sui dispositivi mobili, scorri verso il basso per leggere ulteriori takeway ATP; sul desktop vedrai interi aggiuntivi sul lato sinistro dello schermo.)

L’ATP Tour potrebbe cambiare radicalmente negli anni a venire.
© PIF tramite Getty Images
Il presidente dell'ATP Andrea Gaudenzi affronta un'ampia gamma di argomenti. Alcuni sono perenni, come le preoccupazioni sulle variazioni delle palle, sulla velocità del campo e, almeno tra i migliori giocatori, su ciò che percepiscono come un programma eccessivamente impegnativo, in particolare ora che più eventi Masters 1000 sono distribuiti su un periodo di due settimane.
Ci sono poi anche temi nuovi, primo fra tutti la crescente presenza dell’Arabia Saudita nel tennis professionistico. Considerando questo, si vocifera che le fermate del Masters 1000 a Miami e Madrid, ciascuna di proprietà di IMG, siano entrambe in vendita.
Il Fondo di investimento pubblico (PIF) dell’Arabia Saudita, già sponsor dell’ATP, potrebbe cercare di acquisire una o anche due di queste proprietà di prima qualità? Un simile acquisto innescherebbe un trasferimento, sia geografico che forse nel calendario del tennis (come un evento Masters 1000 con sede in Arabia Saudita tenutosi a gennaio)? Oppure un nuovo gruppo proprietario cercherà di aggiornare le strutture esistenti?
A ciò si aggiungono continue voci sulla configurazione complessiva dell'ATP Tour, da solo o, come è stato spesso discusso, in una sorta di partnership con la WTA.