Bryan Baker è finalmente tornato
fare palline da tennis
Finora Wimbledon 2012 è stato pieno di alti e bassi. I giocatori testa di serie non hanno avuto partite che si sono svolte a modo loro, mentre alcuni non testa di serie si sono divertiti con le condizioni di gioco. E un giocatore senza teste di serie che ha ottenuto il massimo da questo torneo è l'americano Brian Baker. Tra le potenzialità di Roger Federer che vince il suo settimo titolo eguagliando il record e Novak Djokovic che ripete la sua magia del 2011, la presenza surreale di Baker promette un risultato diverso ma piacevole, in contrasto con le solite aspettative comuni al torneo.
Per iniziare l'anno come 500nsgiocatore classificato e finire tra i primi 100, entro soli sei mesi dal ritorno al ritmo del gioco professionale, non è esattamente realizzabile per tutti. E per quelli che l'hanno fatto, forse è per una sorta di coerenza o forse perché è quella pura leggerezza che arriva quando i giocatori sanno che non hanno nulla da perdere, ma molto da guadagnare. O forse si tratta della determinazione ad avere successo e di riuscire finalmente a lasciare il segno in un'arena, dove i sogni stavano per avverarsi e dove la vita sarebbe stata perfetta, per quanto imperfetta potesse essere.
L'uomo propone la natura dispone è un adagio antichissimo che trova praticità negli scenari più banali. Nel caso di Brian Baker, l'adagio si adattava – forse un po' troppo – a trasformare la sua vita e la sua carriera fino a livelli imprevisti. dall'essere un dotato adolescente, a un'entità sconosciuta svuotata dalle ferite, Baker ha visto e affrontato tutto, per dirlo prosaicamente.
tutore per il gomito
Ma dove le parole sono prosaiche, il suo ritorno al gioco non lo è. Dopo aver subito cinque interventi chirurgici – in media uno all'anno – ai gomiti, all'anca e per l'ernia tra il 2007 e il 2011, il 27enne sembra aver finalmente incollato tutto insieme, dopo anni di ritardo. Prendendo ogni giorno come viene, e senza alcun allenatore o allenatore che gli fornisca assistenza come mentore, Baker ha guadagnato un posto nella seconda settimana che molti semi non sono riusciti a raggiungere, guadagnando così non solo punti in classifica, ma anche una preziosa aggiunta al suo attuale fan- base. Una base di fan che si attaccherà indipendentemente dalla sua sconfitta al quarto round, in due set, contro il tedesco Kohlschreiber.
In uno sport imprevedibile come il tennis, dove nessuno sa cosa porterà il futuro, Brian Baker è un esempio da tenere d'occhio. E indipendentemente dalla capacità di replicare la sua forte corsa per il resto della stagione, la performance di Brian Baker finora non è un miraggio o un'illusione, ma una realtà che coincide con elementi di fantasia.